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“Condanniamo con forza le nuove dichiarazioni del Presidente del Consiglio Corrado Sortino, che ancora una volta preferisce attaccare l’opposizione invece di riconoscere la verità: questa amministrazione non ha più una maggioranza in Consiglio Comunale”.
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Non si placa la polemica post consiglio comunale dell’8 luglio, seduta di aggiornamento che ha visto l’opposizione in aula con tutta la maggioranza assente. A parlare sono nuovamente i tre consiglieri di Rosolini Libera, Carmelo Modica, Rosina Collemi e Daniele Giurato, che rispondono alle dichiarazioni del presidente Sortino che ha attaccato duramente l’opposizione.
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“È un dato politico innegabile: l’8 luglio la seduta consiliare è stata garantita unicamente dal senso istituzionale dell’opposizione -afferma Rosolini Libera-. La maggioranza e la Presidenza l’hanno disertata in blocco, bloccando di fatto i lavori su un tema importante come lo studio di dettaglio della Zona A”.
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“Il Presidente Sortino, invece di fare autocritica sul suo ruolo, ha scelto la propaganda e l’attacco pretestuoso. Un presidente del consiglio non può e non deve fare il capobastone di maggioranza: deve garantire l’imparzialità, la correttezza del dibattito, il rispetto di tutti i consiglieri. Per questo motivo riteniamo che abbia perso ogni credibilità istituzionale e gli chiediamo di rassegnare immediatamente le dimissioni”.
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“Chiediamo inoltre al Sindaco -aggiungono i tre consiglieri-, e alla sua maggioranza di smettere di fingere che non ci sia un problema. Se non sono più in grado di garantire una maggioranza politica in Consiglio Comunale, abbiano il coraggio e la dignità di venire in aula a riferire alla città, di aprire formalmente una crisi azzerando l’intera giunta e di verificare se ci siano ancora le condizioni per governare”.
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“Questa città non può più tollerare teatrini, fughe dall’aula e scaricabarile sull’opposizione -concludono-. Rosolini merita un governo serio, trasparente e capace di affrontare i problemi veri – non questo spettacolo indecoroso. Rosolini Libera continuerà a garantire la presenza, il dibattito e la difesa dell’interesse collettivo in aula. Ma non sarà complice di un’amministrazione che finge di governare senza numeri e di una Presidenza che ha perso la sua terzietà”.
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