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In Sicilia, dove la siccità è una realtà quotidiana, l’acqua è una risorsa preziosa e vitale per l’agricoltura. Tuttavia, quando abbonda per via di sprechi e guasti, può trasformarsi da bene fondamentale a causa di danni. È il paradosso vissuto da un proprietario terriero della contrada Belliscala, nel territorio di Noto, che negli anni ha visto andare perduti raccolti di carote e frumento per via di un problema ormai cronico.
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Alla radice dei disagi ci sono le frequenti rotture nella tubazione principale che alimenta il Comune di Pachino. La rete idrica, che preleva l’acqua da Scala Arangio e attraversa chilometri di campagna prima di raggiungere la città, si deteriora lungo il tragitto. È proprio in questa tratta che le condutture cedono, facendo disperdere l’acqua nel terreno agricolo.
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Le immagini scattate stamattina mostrano chiaramente il fenomeno: i campi della contrada Belliscala risultano allagati con la stessa acqua destinata alla popolazione pachinese. Quella che a prima vista sembra una sorgente spontanea, infatti, è in realtà una perdita idrica causata dalle condutture danneggiate.
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“È un problema annoso”, ha raccontato il proprietario del terreno, che ha più volte segnalato i guasti anche tramite email, senza ricevere interventi risolutivi.
Solo poche settimane fa, un episodio simile si era verificato a poche centinaia di metri di distanza, e il Comune era intervenuto per riparare il danno. Oggi però, il punto di rottura si è spostato più a valle, perpetuando il problema.
“Non è la prima volta che accade -conclude il proprietario-. Servono interventi strutturali e definitivi, non soluzioni tampone. Gli anni di raccolti sommersi dall’acqua dimostrano quanto sia urgente risolvere questa criticità”.
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Quella delle condutture colabrodo è un problema che attanaglia diversi Comuni. A Rosolini, nell’ultima relazione, è stato stimato che circa il 30% dell’acqua si perde nella conduttura prima di arrivare nelle case dei rosolinesi. A Pachino, costretto ad attingere l’acqua da un terreno distante molti chilometri dal centro abitato, il problema si presenta nei terreni attraversati dalla conduttura.
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Ad annunciare che il Comune di Pachino era stato beneficiario di un finanziamento di 1 milione e mezzo di euro era stata, prima della sfiducia, l’ex sindaca Carmela Petralito. Un finanziamento che riguardava la progettazione e l’appalto della manutenzione straordinaria e della sostituzione della condotta adduttrice esterna, dalla sorgente Scala Arangio fino al serbatoio comunale.
E mentre si attende di evitare perdite e dispersioni, i proprietari terrieri e i cittadini di Pachino ne pagano le conseguenze.
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